Adozione India: tre bambine e la loro famiglia – intervista a Delfino
Da qualche anno l’Associazione Ariete ha ricevuto l’accreditamento per lo svolgimento delle procedure di adozione dall’India da parte dell’Autorità Centrale del Governo Indiano. Testimoni diprimo piano di questa lieta notizia sono stati Delfino e Rosa, una coppia (lui ingegnere, lei ragioniera) che nel 2021 ha adottato tre bambine proprio dall’India.
A due anni di distanza dalla nostra prima adozione dall’India abbiamo chiesto a Delfino di raccontarci come la coppia ha vissuto l’esperienza dell’adozione internazionale. Con le sue difficoltà, ma soprattutto con le sue gioie.
Ciao Delfino, ti va di dirci com’è nata in voi la volontà di adottare?
Più che nata, direi che la volontà sia stata “innata”. L’adozione è sempre stata una delle opzioni che avevamo preso in considerazione quando abbiamo deciso di sposarci. La volontà di adottare si è sviluppata nel tempo, fino a diventare sempre più importante come opzione nel nostro quadro familiare. Anche nell’ipotesi di riuscire ad avere dei figli, non l’abbiamo mai esclusa come possibilità. Alla fine siamo riusciti a coronare questo sogno con l’adozione dall’India insieme all’Associazione Ariete.
Ecco: avete adottato tre bambine, sorelle, dall’India. Le va di raccontarci com’è andata?
Nel febbraio 2017 abbiamo iniziato la procedura di idoneità all’adozione, conclusa a novembre con il decreto di idoneità ad adottare. Come coppia, abbiamo dato fin da subito la disponibilità ad adottare anche più bambini.
Tramite il passaparola di amici abbiamo conosciuto l’Associazione Ariete alla quale abbiamo poi conferito l’incarico per il Vietnam, in quanto all’epoca Ariete era in fase di accreditamento per le adozioni in India.
Mi piace pensare che sia stato un po’ il destino a portarci verso l’India. Infatti durante il tempo della nostra attesa l’ente è stato poi accreditato, e mentre il Vietnam subiva dei rallentamenti dell’iter burocratico, nel 2019 ci è stato proposto il cambio paese.
Intendiamoci: se l’adozione si fosse conclusa in un paese diverso per noi sarebbe stato identico. Non abbiano mai avuto una reale preferenza, l’adozione è una cosa seria, e non un mercato.
Dopo l’approvazione del nostro dossier all’estero, siamo poi stati convocati dall’ente per la proposta di abbinamento.
La proposta, subito da noi accettata, era per tre sorelle. Dopo alcune fasi burocratiche India/ Italia abbiamo avuto la possibilità di conoscerle tramite video chiamate. A conclusione dell’iter, finalmente, a luglio 2021 durante una nostra vacanza in Italia, ci è stata comunicata la partenza per l’India. Alla notizia mia moglie ha pianto per 40 km : un pianto liberatorio.
Da lì a poco saremo diventati una famiglia… e la gioia è stata incontenibile.
Quali sono le difficoltà che avete dovuto affrontare con l’adozione internazionale dall’India?
Oltre al tempo d’attesa, sicuramente le lungaggini burocratiche. Che non dipendono dall’ente ma dagli accordi bilaterali tra i paesi. Questo, unito ai controlli per il decreto di adottabilità, un po’ scoraggia. È un carico abbastanza intenso da sopportare tra servizi sociali, psicologi e carabinieri.Certo è necessario, per comprendere se gli aspiranti genitori sono consapevoli del percorso. Nel nostro caso ha certamente influito anche il Covid e tutto ciò che ne è conseguito.
Ci sono state difficoltà, dopo l’adozione?
All’inizio nelle bambine c’era un po’ di diffidenza nei nostri confronti. Soprattutto con la più grande, di 7 anni, che è molto protettiva con le sorelline più piccole. Una volta a casa poi abbiamo dovuto sottostare alla quarantena, che ha reso sicuramente le cose più problematiche. Da considerare anche le difficoltà linguistiche, e in questo la scuola è stata un elemento determinante. Sono state accolte dalle suore, dopo che la scuola pubblica non le ha potute accettare per via delle vaccinazioni. Già verso febbraio capivano l’italiano e lo parlavano fluentemente.
C’è stata anche un po’ di difficoltà con il cibo. Le bambine erano abituate a pietanze più speziate ed avevano un po’ di reticenza con la carne di mucca, essendo per loro un animale sacro. Ma un po’il nostro impegno, e un po’ la nostra cucina (imbattibile), anche questa complicazione è stata superata rapidamente.
Trova che l’associazione vi è stata di supporto prima, durante e dopo l’adozione dall’India?
Assolutamente si, sia psicologicamente che con la loro presenza. Benché ogni adozione sia diversa e ogni abbinamento abbia una storia a sé, ci sono stati vicini nonostante questa sia stata la loro prima adozione dall’India.
Le va di dirci adesso i lati positivi che ha vissuto grazie all’adozione?
Da dove cominciare? Prima di tutto, col cambio di paese, siamo riusciti a coronare il sogno di poter adottare più di un bambino. Veder poi sbocciare le nostre figlie, giorno dopo giorno, come un fiore che mostra poi tutta la sua bellezza… Vederle prima reticenti, soprattutto al contatto maschile, e poi vedere come mi cercano, come mi abbracciano con naturalezza è un’emozione che non so descrivere.
Ci sono poi una serie di aneddoti che potrei raccontare. Alla comunione della più grande, ad esempio, le abbiamo chiesto cosa desiderasse come regalo. E lei, con un sorriso, ci ha chiesto solamente che fossimo tutti lì con lei alla sua festa. Ci ringraziano in continuazione coi loro occhi, con un bigliettino, con un sorriso. Le nostre figlie hanno riscoperto il senso della famiglia, e questo ci ha riempito di gioia.
C’è qualcosa che vorrebbe dire ai genitori che pensano di adottare, o che sono in procinto di farlo?
È una cosa che dico sempre agli incontri con le famiglie adottanti organizzati dall’Associazione Ariete: il percorso è sicuramente lungo e tortuoso, ma la soddisfazione e la gioia alla conclusione del percorso (che prima o poi arriva) valgono tutto.
Ci sono così tanti bambini che hanno bisogno di calore e di una famiglia. Alle coppie in difficoltà, che non riescono ad avere un bambino, dico: non abbiate paura. Si cresce insieme, giorno per giorno, e le problematiche esistono in ogni famiglia. Noi in primis abbiamo cercato altre strade in parallelo oltre l’adozione, per non andare troppo oltre con l’età. Ma è una cosa che non rifarei mai. In questo, secondo me, l’adozione è superiore, perché ci sono tanti bambini che non chiedono altro che essere amati. Fatevi coraggio, se davvero lo volete, e fatelo perché quello che vi attende è meraviglioso.